Gli stendibiancheria sono tra i prodotti domestici più utilizzati da sempre. Nonostante la tecnologia e le nuove invenzioni elettrodomestiche, in ogni casa si trova almeno uno stendibiancheria. Quando giunge il momento di scegliere un modello, i dubbi sono tanti. In questa sezione troverete tutte le possibili domande e le relative risposte inerenti il mondo degli stendibiancheria e tutto ciò che ne concerne l’utilizzo: dal montaggio al carico corretto, fino alla scelta del modello più adatto alle proprie esigenze.
Per poter dare una risposta a questa domanda occorre considerare la tipologia di stendibiancheria di cui stiamo parlando. Generalmente la superficie di stenditura comprende diverse barre di sostegno e a seconda del materiale impiegato per la realizzazione e alla qualità del prodotto, si hanno diversi carichi massimi. Gli stendibiancheria da esterno, molto grandi realizzati in acciaio, sono progettati per poter consentire l’asciugatura di lenzuola, coperte, accappatoi e in generale biancheria dalla superficie molto ampia. Per questo motivo, questi modelli hanno una buona capacità di sostegno, che varia dai 2 ai 5 kg per asta.
E’ necessario considerare che il peso del bucato da bagnato aumenta considerevolmente, soprattutto quando si tratta di capi in spugna che trattengono molta acqua, come nel caso degli accappatoi. In ragione di ciò, è consigliabile non stendere due o tre capi spugnosi sulla stessa barra di sostegno, ma distribuire i diversi tessuti sulle diverse barre, così da suddividere il peso uniformemente ed evitare la rottura brusca delle aste dello stendibiancheria.
Per quanto riguarda gli stendibiancheria di dimensioni più ridotte, come quelli da pavimento o a torre, si stima una capacità di carico più ridotta poiché questa tipologia di asciugabiancheria è progettata per sostenere capi più piccoli, come biancheria intima e capi d’abbigliamento dai tessuti non eccessivamente pesanti. Possiamo stimare una capacità media di 2 kg per barra per gli stendibiancheria più semplici, fino ad arrivare a 5 kg per asta per gli stendibiancheria più complessi, come quelli da soffitto o professionali.
Lo stendibiancheria da soffitto è una tipologia di stendibiancheria molto utilizzata nelle grandi abitazioni e in quegli ambienti che necessitano di strumenti di portata maggiore, come le lavanderie professionali. Laddove c’è un ambiente dedicato esclusivamente alla lavaggio della biancheria, è molto probabile trovare questo tipo di asciugabiancheria che consente l’utilizzo all’occorrenza grazie ad un sistema di carrucole, che consente di abbassare e di alzare le aste e regolarle in altezza.
A proposito dell’altezza, tenere in considerazione questo parametro per il montaggio di questo modello di stendibiancheria è importante. Generalmente questi modelli vengono brevettati per essere montati in ambienti dall’altezza standard (2 metri e 50 cm). Qualora dovessimo avere a disposizione un ambiente la cui altezza è maggiore di questo valore possiamo utilizzare materiale aggiuntivo: al momento dell’acquisto, infatti, viene fornito in dotazione un rotolo di corda al quale appendere le barre di sostegno. Se l’altezza della veranda o della lavanderia dove si sta montando l’asciugabiancheria è minore di 2 metri e 50 cm, basterà tagliare meno corda e regolare l’altezza anche a seconda delle propria altezza e delle proprie comodità.
La tipologia di soffitto al quale possiamo affissare lo stendibiancheria è idealmente costituito di cemento o legno. Materiali meno resistenti come il cartongesso, non assicurano pienamente la resa. Inoltre sotto questa tipologia di soffitto è assolutamente da evitare un peso eccessivo dato da accappatoi e coperte bagnate In ogni caso, a seconda del materiale di cui è costituito il soffitto, si utilizzeranno viti e tasselli differenti.
Ogni abitazione prevede una tipologia di stendibianceria. Questi variano per modelli, dimensioni, materiali e prezzo. Le ragioni che portano alla scelta di un modello piuttosto che un altro, sono diverse e risiedono in diversi criteri di valutazione. Innanzitutto bisogna analizzare lo spazio a disposizione e in base a questo, iniziare ad escludere o includere nelle papabili scelte alcuni modelli e tipologie di stendibiancheria. In secondo luogo occorre valutare la quantità di biancheria da stendere, quindi valutare in quanti si abita in casa. Questo servirà ad effettuare una scelta consapevole e orientarsi su un’asciugabiancheria dalla superficie di stenditura ampia o ridotta.
Nel caso in cui avessimo a disposizione molto spazio ma distribuito in diversi ambienti, è possibile optare per diversi stendibiancheria e scegliere il modello più adatto per ogni ambiente. Se si ha a disposizione un giardino o un terrazzo, è consigliabile optare per gli stendibiancheria verticali e rotanti, che sfruttano il movimento del vento per accelerare l’asciugatura. Diversamente, avendo un ampio balcone lo si può certamente sfruttare per uno stendibiancheria dotato di aste montabili da parte a parte. Una famiglia composta da 2 o 3 persone al massimo, se ritiene eccessiva la superficie di stenditura esterna al balcone, può usufruire dei classici stendibiancheria da pavimento, reperibili anche con una struttura di base irrobustita che rende il prodotto resistente all’azione del vento qualora lo si voglia posizionare in terrazzo o in giardino. Abitazioni molto piccole non sono adatte a questa tipologia di stendibiancheria; ma se si ha a disposizione poco spazio probabilmente si è da soli o in famiglia composta da due persone al massimo. In questi casi, gli stendibiancheria salvaspazio sono la scelta ideale. I classici di questa tipologia sono gli stendibiancheria da parete o a muro, che occupano uno spessore di poco più di 3-4 cm da chiusi e si aprono all’occorrenza. Alcuni di questi modelli in commercio, una volta chiusi diventano pratici porta asciugamano e si possono montare anche in bagno.
Può capitare che utilizzando uno stendibiancheria per molto tempo, soprattutto se esposto all’ambiente esterno e quindi al freddo, al sole d’estate e alle intemperie invernali, questo si usuri e necessiti di essere cambiato. Acquistare uno stendibiancheria non deve essere un’azione costante di ogni anno: in commercio esistono tantissimi stendibiancheria di ottima qualità a prezzi medio bassi che durano nel tempo e non necessitano di essere cambiati prima dei 3-4 anni. La qualità, in questo senso gioca un ruolo fondamentale e i materiali impiegati sono indispensabili al fine di decretare un prodotto buono e differenziarlo da uno scadente. In prima analisi, occorre optare per gli stendibiancheria dotati di barre di sostegno rivestite di una guaina protettiva; solitamente in plastica.
Questo passaggio riveste un ruolo cruciale soprattutto se il prodotto è destinato ad un uso esterno all’ambiente domestico. La plastica protegge le aste, irrobustendole e preservandole dalla frizione continua e dall’azione della pioggia e del sole. Il materiale migliore è l’acciaio inox rivestito. Le guaine protettive evitano anche l’arrugginimento che rappresenta la prima più temuta conseguenza dell’usura degli stendibiancheria. Il rischio più grave risiede nell’accidentale trasferimento della ruggine sui capi e sulla biancheria, creando un danno irreversibile. Se notiamo della ruggine o un indebolimento delle aste, possiamo cambiare i fili e lasciare i bracci esterni. Quando sono i tasselli e le viti alle estremità della struttura a presentare la ruggine bisogna fare molta attenzione poiché è arrivato il momento di cambiare la struttura intera. Se si opta per i classici bracci in ferro posti all’esterno della ringhiera del balcone, occorrerà semplicemente cambiare i tasselli che reggono il sistema delle barre. Altrimenti, per gli stendibiancheria come quelli da pavimento, da parete, o ad ombrello, i segni di usura dipenderanno in gran parte dalla nostra manutenzione e dalla qualità del prodotto.
Solitamente un buon prodotto per la biancheria ha una durata di almeno 3-4 anni prima di mostrare chiari i segni del tempo. Stendibiancheria più scadenti come quelli in alluminio o in plastica se posizionati fissi in giardino o in terrazzo, probabilmente si rovineranno prima di un anno dall’acquisto. Una buona abitudine, è quella di evitare di posizionare esternamente gli stendibiancheria in legno e in alluminio, a meno che non si tratti di legno di faggio e alluminio anodizzato. Se non è possibile evitarlo, è consigliabile coprirli spesso con un’incerata e passare di tanto in tanto prodotti protettivi come vernici e antiruggine.
Al di la del classico sistema di stendibiancheria dotato di bracci in ferro e fili d’acciaio, esistono tantissimi altri modelli adatti all’ambiente domestico. Tra questi, molti vengono utilizzati sia fuori che dentro casa; molti sono dotati di rotelle e possono essere spostati all’occorrenza sul balcone e nelle altre stanze. Si tratta di stendibiancheria estremamente comodi, sebbene non tutti resistono allo stesso modo posizionati fuori dal tepore di casa. Sebbene lo stendibiancheria per antonomasia sia uno strumento ad uso esterno, paradossalmente alcuni di essi non possono assolutamente essere esposti alle intemperie.
Alcuni modelli in legno ad esempio sono esteticamente molto gradevoli ma adatti ad un ambiente esclusivamente interno. Unica eccezione è ammessa per il legno di faggio che resiste bene agli agenti atmosferici. I materiali maggiormente adatti all’ambiente esterno durante l’inverno sono la plastica e la resina; ma gli stendibiancheria fatti di questi materiali reggono un peso contenuto e quindi non sono adatti a tutte le tipologie di famiglia. Acquistando uno stendibiancheria in alluminio o in acciaio saremo più protetti dalle intemperie e avremo una possibilità di carico maggiore. Unica accortezza: scegliere alluminio e acciaio inossidabile per evitare la formazione di ruggine.
Anche qui il discorso dei materiali è importante se contestualizzato all’ambiente dove si intende utilizzare lo stendibiancheria. Le mollette in legno hanno diversi aspetti positivi e sono di gran lunga migliori delle mollette in plastica in quanto a tenuta. Il legno è un materiale naturale, per tanto non inquina come la plastica e non lascia i segni sul bucato. Ma rispetto alla plastica, assorbe umidità ed è quindi sconsigliato come materiale se intendiamo stendere il bucato sempre all’esterno.
Le mollette in legno sono la scelta più idonea per la stagione invernale, quando siamo soliti tenere lo stendibiancheria all’interno delle mura domestiche, oppure in estate quando l’umidità e la pioggia non concorre ad inumidire le mollette che possono lasciare così macchie sui capi e usurarsi fino a doverle gettare via.
Le mollette in plastica hanno l’enorme vantaggio di poter essere utilizzate sia d’estate che d’inverno perché si possono lavare e asciugare senza il rischio di assorbire acqua. La pecca di questo materiale è che si tratta di un materiale inquinante e lascia segni evidenti sui capi che quindi dovranno essere stirati con maggiore cura in alcuni punti. Questo problema può tuttavia essere ovviato strategicamente individuando i punti migliori dove mettere le mollette.
Fattore importantissimo da tenere in considerazione quando si sceglie lo stendibiancheria giusto a capi di biancheria molto grandi come lenzuola, coperte e asciugamani, è il materiale e la resistenza di questo all’acqua. Resina e plastica sono certamente molto più resistenti all’acqua rispetto ad alluminio e legno, ma la biancheria di grande dimensione, trattiene più acqua e per evitare spiacevoli inconvenienti legati al peso è meglio optare per stendibiancheria che siano si resistenti all’acqua, ma anche in grado di supportare il peso della biancheria.
Per stendere lenzuola e tovaglie in casa il modello migliore è sicuramente lo stendibiancheria da soffitto che grazie al sistema di carrucole consente di abbassare le barre all’altezza desiderata e stendere tutta la biancheria necessaria. All’esterno invece le soluzioni migliori che coniuga la necessità di sostenere un gran peso con quella di resistere all’umidità risiedono negli stendibiancheria d’acciaio o in alluminio rivestiti di uno strato di plastica oppure negli stendibiancheria costituiti interamente di acciaio o alluminio inox, che non rischiano di arrugginirsi e resistono bene al peso della biancheria ingombrante.
L’acquisto di un’asciugatrice è uno di quei pensieri che balena in testa a tantissime persone. Il motivo è facilmente intuibile: i capi e la biancheria si asciugano facilmente e non c’è bisogno di uscire all’aperto a stenderli. Si risparmia tempo e fatica e quando la stagione non consente una rapida asciugatura, l’asciugatrice è una vera manna dal cielo perché fa tutto da sola. Certo. Ma questo macchinario ha tanti altri aspetti che devono essere analizzati e tanti svantaggi rispetto all’asciugatura tradizionale. I consumi sono il primo vero grande aspetto da valutare: le asciugatrici prevedono processi di asciugatura che consumano davvero tanta energia elettrica che in altri termini si traduce in aumento delle spese d’utenza. Si tratta dello svantaggio più grande che non è contemplato dallo stendibiancheria tradizionale, il quale sfrutta l’azione del vento e del sole.
Ma il consumo eccessivo non è l’unico aspetto negativo: le asciugatrici sfruttano getti di vapore ad altissima temperatura per poter asciugare un ammasso di biancheria compattata all’interno di un cestello; il che, in termini di igiene e pulizia non è certamente paragonabile all’azione battericida del sole, che per altro asciuga i capi distanziati gli uni dagli altri e quindi in maniera nettamente più uniforme. Inoltre, il bucato che esce dall’asciugatrice è nella maggior parte dei casi molto difficile da stirare, mentre i capi stesi allo stendibiancheria giovano della forza di gravità e non necessitano del massimo della strizzatura in lavatrice per essere asciugati bene. Benché qualche capo necessiti di stiratura, lenzuola e asciugamani possono essere riposti in ordine senza troppe pieghe che invece si formerebbero di continuo sui capi asciugati in asciugatrice.
Questa, sebbene ci faccia guadagnare spazio, non giova quindi al portafogli e in tempi di crisi energetica ed aumento delle tariffe questa spesa può essere evitata soprattutto se si vive in zone non particolarmente piovose dove di tanto in tanto il bucato all’aperto è concesso e può essere anche un piacere. In più è assodato quanto questo strumento a lungo termine provochi una grave usura dei vestiti e della biancheria in generale che perde colore ed elasticità dei tessuti.
Lo stendibiancheria da soffitto e quello da parete sono i due modelli che richiedono una maggiore attenzione poiché vanno fissati ad una superficie per poter essere utilizzati. Lo stendibiancheria da soffitto prevede due aste da fissare al soffitto, carrucole, cordini e tasselli di fissaggio. Il primo dubbio relativo a questa parte è sicuramente a quale distanza porre queste due. La soluzione è semplice: la distanza tra le due aste sarà uguale alla lunghezza delle aste stesse. Dopodiché occorrerà far passare i cordini in dotazione attraverso le carrucole. Per effettuare questa operazione sarà utile servirsi di un fil di ferro: basterà piegare una piccola porzione di cordino e farla passare nelle rotelle. Una volta effettuata questa operazione sarà necessario mantenere un capo del cordino nella rotella e far passare l’altro capo nel foro estremo delle aste. A seconda della superficie del soffitto utilizzeremo delle aste più o meno lunghe. In commercio inoltre esistono stendibiancheria da soffitto con più o meno aste, consentendo di ampliare o ridurre la superficie di stenditura anche in funzione dello spazio che si ha a disposizione.
Gli stendibiancheria da parete, detti anche stendibiancheria a muro sono i classici salvaspazio e si montano in poco tempo garantendo un’ottima resa. Per montare questa tipologia di modello occorre avere a disposizione, come per gli stendibiancheria da soffitto, viti e tasselli di fissaggio. Una volta che si è individuato il punto dove posizionare lo stendibiancheria, occorrerà fissare la barra a muro praticando dei buchi e inserendo i tasselli. Per effettuare questa operazione nel modo più preciso possibile, è consigliabile servirsi di una livella. E ‘ importante assicurarsi di trovare una posizione idonea allo stendibiancheria da parete, ma soprattutto un’altezza giusta che non faccia toccare i capi stesi sul pavimento. Dopo aver fissato le aste alla parete o al muro, basterà agganciare i cavi per completare l’operazione.
La ruggine rappresenta un normale processo di ossidazione di tutti i materiali ferrosi esposti all’umidità e all’acqua. E’ molto frequente per questo motivo, che gli stendibiancheria posti all’esterno delle mura domestiche, vadano incontro alla formazione di ruggine. Prevenire questo problema però, è possibile. Per prima cosa, occorre tenere in considerazione soltanto i materiali inossidabili, e quindi acciaio e alluminio inox. Generalmente stendibiancheria costituiti di alluminio verniciato e di scarsa qualità, vanno facilmente incontro alla formazione di ruggine con la conseguenza fastidiosissima di trasferire il colore irreversibilmente anche sulla biancheria. Se l’intenzione è quella di acquistare un prodotto per l’inverno che stia sempre in casa, possiamo anche optare per alluminio e acciaio di qualsiasi altro tipo; ma è bene fare attenzione a mantenere sempre asciutti questi prodotti poiché anche l’umidità della biancheria stessa potrebbe causare la ruggine. Se si sta cercando uno stendibiancheria pratico e non troppo costoso, la plastica e la resina sono i materiali più idonei, poiché possono essere posizionati sia all’interno che all’esterno e al di la del limite inerente il carico di biancheria, non presentano grossi limiti legati all’utilizzo in presenza di umidità e acqua.
Qualora dovessimo già avere a che fare con delle macchie di ruggine, il modo migliore per contrastarla sin dal principio è attraverso l’ausilio di spazzole e carta vetrata. Dopo aver rimosso la ruggine grattandola via, è utile trattare gli stendibiancheria con prodotti antiruggine e vernici speciali che creano film protettivi, soprattutto per quanto riguarda gli stendibiancheria da esterno.
Gli stendibiancheria più idonei all’asciugatura rapida sono senza dubbio gli stendibiancheria elettrici. Forma, dimensione e funzionalità del tutto identiche ai normali stendibiancheria, ma con un vantaggio in più. Questa tipologia di stendibiancheria è infatti dotata di aste che si riscaldano e creano una nube di calore attorno alla biancheria stesa. A differenza dei tradizionali modelli, questi stendibiancheria mantengono un livello di morbidezza e di ordine ai capi d’abbigliamento nettamente superiore, permettendo di accelerare i tempi di asciugatura. Il calore prodotto dalle barre giunge ad una temperatura di 50-60° consentendo anche un riscaldamento globale dell’ambiente ove lo stendibiancheria è posto. Per questo motivo, questo tipo di stendibiancheria si rivela essere molto utile in quelle zone dove gli inverni sono particolarmente umidi e piovosi e stendere il bucato diventa un’impresa difficile anche all’interno delle mura domestiche.
Al momento dell’acquisto di uno stendibiancheria, gli accessori più utili ad integrarne le funzionalità e ad assicurarne una corretta manutenzione a lungo termine sono :
Incerata: una pellicola protettiva è uno strumento indispensabile per tenere al coperto lo stendibiancheria quando si trova all’esterno nei periodi più freddi e piovosi. La manutenzione degli stendibiancheria è fondamentale per evitare l’usura dei materiali e garantire una resa prolungata nel tempo.
Cestino porta mollette: alcuni stendibiancheria possiedono una tasca integrata al telaio contenente mollette. Se non dovesse essere compresa, queste possono essere acquistate singolarmente. La scelta del materiale varia soprattutto in base all’ambiente dove si intende posizionare lo stendibiancheria. All’esterno delle mura di casa, su un terrazzo o in giardino, meglio utilizzare mollette in plastica che resistono all’umidità e non trasferiscono macchie sui capi.
Ruote: alcuni stendibiancheria prevedono una doppia possibilità di base: con le ruote e senza. Le ruote consentono di beneficiare del trasporto dello stendibiancheria da una stanza ad un’altra oppure dall’ambiente esterno del balcone all’interno della casa. Qualora si voglia tenere la biancheria fissa sul terrazzo o in giardino e dare maggiore sostegno alla base, basterà togliere le ruote e lasciare la base antiscivolo. Benché non tutti gli stendibiancheria prevedono queste ulteriori comodità, è possibile trovare in commercio stendibiancheria richiudibili e adatti ad essere trasportati facilmente.
Grucce: queste non servono solo negli armadi. Le grucce sono particolarmente utili sugli stendibiancheria quando si intende mettere ad asciugare un capo d’abbigliamento particolarmente delicato. E’ il caso di giacche o vestiti di seta che non possono passare alla strizzatura e necessitano di un’asciugatura più lenta e delicata. Inoltre le grucce sono un ottimo salvaspazio in quanto il gancio occupa una superficie minima e permette di mettere ad asciugare una quantità di biancheria maggiore. Unica accortezza da non sottovalutare : il peso. Avendo a disposizione le grucce, può facilmente essere sopravvalutata la capacità di carico delle barre che costituiscono la superficie di stenditura. Il rischio è quello di creare rotture indesiderate dello stendibiancheria.